Torna HULAN nel progetto “TENGER MINII” (“Dio mio”)
Apprezzato da un folto pubblico entusiasta la settimana scorsa per il “Natale in
Musica” di Tavagnacco, torna in Friuli lo spettacolo “Tenger minii” (“Dio mio”)
con le otto artiste dalla Mongolia HULAN, che si esibiranno mercoledì 16
dicembre a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro grazie alla collaborazione tra il
Folk Club Buttrio, che ha portato in Friuli le validissime artiste asiatiche, ed il
Comune di San Giorgio, che sta realizzando, anche in collaborazione con il Folk
Club, un interessante programma natalizio per i propri concittadini. Il concertospettacolo
inizierà alle ore 20.45 e sarà ad ingresso libero fino alla capienza
massimma dei posti disponibili.
Hulan è una formazione femminile di artiste provenienti dal Mongolian State
Morin Khuur Ensemble e dal Mongolian National Circus. La loro arte si esprime
nella componente più poetica, spirituale e raffinata della musica, del canto, della
danza e delle arti circensi mongole, con la sensibilità e l’intensità che solo un
ensemble femminile può raggiungere. Sulle sonorità create da un morin khuur
(violino mongolo), uno yochin (salterio) e due yatga (cetre - arpe) si innestano con
un ritmo mai casuale, i canti e le danze tradizionali che fanno ricorso anche a
bellissimi mascheroni rituali, nonchè a numeri circensi di contorsionismo di
eleganza e tecnica sopraffine.
“Tenger minii” (“Dio mio”), nel senso della propria religione, ma anche in senso
esclamativo, dinanzi alle difficoltà di dialogo tra le varie confessioni religiose è il
titolo dello spettacolo proposto in occasione del Natale. Nonostante una radicata
fede nello sciamanesimo, Gengis Khan ed i suoi eredi, nei quasi due secoli di
impero mongolo, seppero accogliere con tolleranza, tra le mura delle proprie città,
luoghi di culto e missionari delle più importanti confessioni religiose, come
testimoniato da un importante intervento di Papa Giovanni Paolo II. A questa
tolleranza per il diverso, a questa apertura nei confronti delle fedi altrui si ispira lo
spettacolo Tenger minii a partire da un viaggio nella spiritualità del popolo
mongolo, danze sciamaniche alle radici della spiritualità dei mongoli di cui si
hanno testimonianze millenarie, ancora oggi presente. Questa parte più spettacolare
si inserisce armonicamente in una trama di brani di musica mongola che, anche se
non direttamente legati a rituali o cerimonie, testimoniano la spiritualità del popolo
mongolo nella vita quotidiana, nell’amore per la famiglia e per la natura.
Musica” di Tavagnacco, torna in Friuli lo spettacolo “Tenger minii” (“Dio mio”)
con le otto artiste dalla Mongolia HULAN, che si esibiranno mercoledì 16
dicembre a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro grazie alla collaborazione tra il
Folk Club Buttrio, che ha portato in Friuli le validissime artiste asiatiche, ed il
Comune di San Giorgio, che sta realizzando, anche in collaborazione con il Folk
Club, un interessante programma natalizio per i propri concittadini. Il concertospettacolo
inizierà alle ore 20.45 e sarà ad ingresso libero fino alla capienza
massimma dei posti disponibili.
Hulan è una formazione femminile di artiste provenienti dal Mongolian State
Morin Khuur Ensemble e dal Mongolian National Circus. La loro arte si esprime
nella componente più poetica, spirituale e raffinata della musica, del canto, della
danza e delle arti circensi mongole, con la sensibilità e l’intensità che solo un
ensemble femminile può raggiungere. Sulle sonorità create da un morin khuur
(violino mongolo), uno yochin (salterio) e due yatga (cetre - arpe) si innestano con
un ritmo mai casuale, i canti e le danze tradizionali che fanno ricorso anche a
bellissimi mascheroni rituali, nonchè a numeri circensi di contorsionismo di
eleganza e tecnica sopraffine.
“Tenger minii” (“Dio mio”), nel senso della propria religione, ma anche in senso
esclamativo, dinanzi alle difficoltà di dialogo tra le varie confessioni religiose è il
titolo dello spettacolo proposto in occasione del Natale. Nonostante una radicata
fede nello sciamanesimo, Gengis Khan ed i suoi eredi, nei quasi due secoli di
impero mongolo, seppero accogliere con tolleranza, tra le mura delle proprie città,
luoghi di culto e missionari delle più importanti confessioni religiose, come
testimoniato da un importante intervento di Papa Giovanni Paolo II. A questa
tolleranza per il diverso, a questa apertura nei confronti delle fedi altrui si ispira lo
spettacolo Tenger minii a partire da un viaggio nella spiritualità del popolo
mongolo, danze sciamaniche alle radici della spiritualità dei mongoli di cui si
hanno testimonianze millenarie, ancora oggi presente. Questa parte più spettacolare
si inserisce armonicamente in una trama di brani di musica mongola che, anche se
non direttamente legati a rituali o cerimonie, testimoniano la spiritualità del popolo
mongolo nella vita quotidiana, nell’amore per la famiglia e per la natura.