Autoveicoli elettrici: così vincono in Norvegia la battaglia contro la benzina


Di questa settimana la notizia arrivata dalla Norvegia e secondo la quale dal 2015 non sarà più possibile produrre ed acquistare nel territorio nazionale auto a benzina, una nuova dimostrazione della consapevolezza che nei paesi nordici hanno dell'impatto sull'ambiente delle nostre abitudini di trasporto ed industriali.

 

I produttori di macchine dovranno quindi trasformare la loro produzione in autoveicoli elettrici, ibridi o biodiesel. La scelta non è solo positiva per l'ambiente, ma anche per l'economia in generale e le tasche dei cittadini: un maggior livello d'indipendenza dei paesi produttori contribuirà ad una bilancia di pagamenti più stabile nel lungo termine, a creare nuovi posti di lavoro per la conversione delle infrastrutture produttive attuali e a fornire alternative valide alla sempre più costosa benzina.

 

Dalla metà del 2009 i prezzi della benzina, gasolio, diesel e gpl sono incrementati in modo esponenziale, particolarmente per la prima, potenziando ancora di più l'effetto già in alza registrato negli ultimi anni.

 

In questo contesto non è strano che l'alternativa elettrica sia una di quelle che il governo norvegese tenterà di incentivare nei prossimi due anni. Anche se la normativa prevede anche altre fonti di energia, sembra che il paese abbia già fatto la sua scelta essendo uno di quelli che conta con più macchine elettriche nel mondo, circa 4.000, un numero notevole se consideriamo che ad oggi questi veicoli hanno ancora dei prezzi molto alti e con molte alternative per il noleggio auto elettriche per quelli che non possono permettersi l'acquisto.

 

Proprio per queste persone che vogliono fare il salto all'elettrico e che non dispongono dei mezzi economici per farlo sono nate alternative come la mini auto elettrica, ideale per la città perché piccola, compatta e sicura. Le limitazioni di queste macchine, relative soprattutto alla velocità raggiungibile e a l'autonomia in chilometri sono praticamente inesistenti nel contesto urbano. In più, il parcheggio risulta notevolmente agevolato, essendo di dimensioni simili agli scooter elettrici per disabili a quattro ruote.

 

Proprio per le sue piccole dimensioni e per le sue prestazioni molte di queste  macchine come l'auto elettrica Birò possono essere guidate anche senza patente.

 

Come ci ha dimostrato ancora una volta la Norvegia, alternative ce ne sono e l'ostacolo più grande è quello di avere il coraggio di proporre un cambiamento profondo del modello industriale nazionale, delle abitudini dei cittadini verso comportamenti più sostenibili che beneficiano tutti e di favorire che le alternative ecologiche siano accessibili a tutti i livelli economici.